Il teatro degli occhi
Il teatro degli occhi presenta Benedetta Buccellato in ANNA CAPPELLI di Annibale Ruccello Regia di Amedeo Fago venerdì 24 e sabato 25 novembre 2023 ore 19,30 Domenica 26 novembre ore 17,30 NOTE DI REGIA Anna Cappelli è un testo scritto da Annibale Ruccello nel 1986. Lo spunto drammaturgico deriva da un fatto di cronaca che gli venne suggerito dalla stessa Benedetta Buccellato che ne fu poi la prima interprete. Quando Benedetta mi ha parlato della sua intenzione di rimetterlo in scena, chiedendomi di farne la regia, non ho potuto non tener conto della singolarità di questa proposta. Sono passati 37 anni da quando un giovane e già affermato autore scrisse questa “commedia tragica” per una giovane e già affermata attrice, creando uno straordinario personaggio che conteneva in sé i valori, le aspirazioni, i vizi e le patologie della piccola borghesia di provincia. Nel momento in cui la stessa attrice che …
Il Curatore
Amedeo Fago
Amedeo Fago è un architetto, sceneggiatore, regista e scenografo italiano. Classe 1940, nel giugno del 2021 rigenera la struttura della ex Chiesa di Santa Lucia in Calvi dell’Umbria riconvertendola nel Teatro degli Occhi.
Amedeo Fago
Un artista che decide di trasferire il proprio luogo di lavoro da un posto ad un altro, da una città ad un’altra, compie un’azione che riguarda la propria vita privata; ma questa azione ha delle ripercussioni nel sociale perché la presenza di un artista in un luogo piuttosto che in un altro, modifica quel luogo; specialmente se tra le attività di quell’artista c’è il teatro, il cinema e le arti visive. Lo spostamento di un artista e della sua attività da un luogo ad un altro è dunque un evento che non riguarda solo chi compie questo atto, ma riguarda anche il contesto sociale da cui con questa azione egli si separa, e quello verso il quale si dirige e nel quale intende radicarsi. In questo senso il “trasferimento” è la rappresentazione, unica e irripetibile, di una separazione dal passato e di un’apertura verso un futuro che di quel passato contiene l’immagine.
All’inizio degli anni ’70, da architetto e scenografo di cinema che operava a Roma, mi innamorai di un “borgo nella città”, una fabbrica in disuso in un cortile del quartiere Flaminio. Convinsi amici architetti, gente del cinema, artisti e teatranti a concentrare in quel luogo le loro attività, e così nacque il Politecnico, centro culturale, il cui nome aveva come precedenti “Il Politecnico“ di Cattaneo e “Il Politecnico” di Vittorini. Oltre ai nostri studi, una sala Cinema, una sala Teatro, uno spazio espositivo, un bistrot con pochi piatti. Aria metropolitana. Qualità multimediale. Successo immediato. Fino a pochi anni fa punto di riferimento nella mappa cittadina.
Su quell’esperienza, nel 2016 ho realizzato un film, oggi, da una parte, è in fase di pubblicazione, con le edizioni “Timìa”, un libro che di quell’iniziativa ripercorre i momenti più significativi, da un’altra la rivista “Arc2 città” sta costruendo un numero sugli anni ’70 a Roma, dove la storia del Politecnico ha un ruolo centrale.
L’idea di realizzare a Calvi dell’Umbria un “teatro – studio” o, forse meglio, uno “studio – teatro” nello spazio in località santa Lucia che un tempo fu la chiesetta che ha dato il nome al luogo, porta con sé l’immagine di quell’esperienza di tanti anni fa e, allo stesso tempo, la tensione verso un “nuovo” da scoprire, inventare, sperimentare.
La scelta del nome
Sul montante sinistro del portale in pietra della ex chiesa di santa Lucia a Calvi dell’Umbria, si notano due occhi, rozzamente scolpiti nel calcare. Quel segno lasciato come omaggio alla santa protettrice della vista da un ignoto scalpellino di 500 anni fa, forse antenato di qualche famiglia calvese, mi ha suggerito il nome per lo spazio teatrale che sto realizzando in quella bellissima e semplicissima costruzione del XVI secolo:
occhi di pietra per essere eterni
occhi che guardano all’infinito
ad un teatro che duri nel tempo.
Poi c’è la vita con occhi vivaci,
occhi veloci per cogliere sguardi
occhi di quelli che fanno il teatro…
occhi di fuoco dei mattatori
occhi furbetti dei comici esperti
occhi sognanti dei musicisti
occhi superbi dei grandi attori
occhi avviliti di quelli mediocri
occhi impauriti di chi è debuttante
occhi creativi del drammaturgo
occhi sicuri degli altri mestieri
occhi del pubblico, i più importanti…
occhi ridenti di chi si diverte
occhi piangenti di chi si commuove
occhi sinceri di chi è fiducioso
occhi annoiati dell’indifferente
occhi curiosi dell’appassionato
occhi furiosi dell’intransigente
occhi felici di chi è soddisfatto
occhi sprezzanti dei pochi invidiosi…
apre i battenti il teatro degli occhi
nato nel tempo dell’epidemia
perché il futuro diventi più umano
Amedeo Fago
La storia del teatro
Come nasce il progetto
L‘immaginazione ripercorre le tante esperienze di lavoro che hanno attraversato la vita di Amedeo Fago.
Rigenerazione urbana e sociale
Una nuova avventura che diventi punto di aggregazione sociale e culturale, sia a livello locale che a livello nazionale e, perché no, grazie alle relazioni sviluppate nel corso degli anni, anche a livello internazionale.
Formazione e sperimentazione
Un luogo di formazione e ricerca ma anche un centro di produzione artistica e culturale, nei settori del teatro, del cinema, delle arti visive e della musica, in cui sia possibile sperimentare.
Apertura alle nuove tecnologie
Nuove forme di comunicazione e di linguaggio per dare spazio e risposte alla crescente domanda di contenuti che proviene da quel mondo globalizzato che non vuole perdere il valore della diversità.
Un'esperienza multimediale unica
dove trovarci
Ci troviamo in Via Santa Lucia, 9, 05032 Calvi dell’Umbria TR